Dopo un 2017 caratterizzato da gelate, siccità e cimice, quest’anno sembra esserci un po’ più di ottimismo nell’ambiente corilicolo. In attesa di saperne di più su qualità e prezzi, per ora la principale buona notizia sembra essere legata alla minore presenza della cimice asiatica nei noccioleti.
Secondo Nicoletta Ponchione, vicepresidente del Consorzio di tutela, «Si prospetta una buona annata. La produzione sarà superiore rispetto all’anno scorso e ciò è anche dovuto al fatto che la tonda gentile ha un’alternanza produttiva da un anno all’altro». Prosegue Ponchione: «Ci auguriamo che il clima sia favorevole fino alla raccolta e anche durante la raccolta. Per quanto riguarda la cimice, rispetto al 2017 in Langa non ci sono per ora problemi. La situazione è migliorata, anche se non bisogna abbassare la guardia. Quest’anno c’è stata una fioritura in tempi diversi; pertanto la raccolta sarà prolungata».
Per ora in Langa non si sono registrati danni particolari causati dalla cimice asiatica.
Anche per Giulio Traversa, direttore di Piemonte Asprocor, ci sarà un incremento quantitativo: «In Piemonte si stima una produzione complessiva di 220-230mila quintali, anche se nelle zone della Fondovalle Tanaro e del Doglianese il maltempo ha causato una perdita di prodotto superiore al 50 per cento. La qualità in generale è buona ed è sparita la cimice, che forse ha trovato condizioni climatiche sfavorevoli». Per quanto riguarda la raccolta, Traversa stima che in pianura potrebbe iniziare prima di Ferragosto, mentre sulle colline partirà dopo il 20.
Più cauto Pierpaolo Bertone, presidente di Ascopiemonte: «I nostri soci hanno segnalato molta cascola. Non siamo molto ottimisti. Sarà un’annata migliore rispetto al 2017, ma non sarà niente di eccezionale. La produzione sarà superiore di circa il 20-30% rispetto all’anno scorso, con un aumento soprattutto in pianura. La cimice per ora non si è vista, ma si dovrà stare attenti nelle prossime settimane».
Guardando oltre confine, dalla Turchia arrivano notizie (sempre da prendere con cautela) di un sensibile calo produttivo. In Italia, invece, si parla di minor produzione in Campania e di buone quantità invece nel Lazio.
Corrado Olocco
Pubblicato 07/08/2018
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