Nocciole: annata corilicola penalizzata da quantità ridotte e dall’emergenza covid. Dal prezzo insoddisfacente alla vespa samurai, dalle incognite del clima ai potenziati accordi di filiera. Tempo di previsioni per l’annata corilicola 2021.
Dal punto di vista quantitativo la storia ci insegna che dopo un anno di “carica”, e quindi di alti livelli produttivi, segue un’annata meno generosa.
Ma quali sono le previsioni corilicole produttive riguardo all’annata appena iniziata?
“Ben sapendo che spesso quanto ipotizzato viene ribaltato dalla realtà, ci troviamo di fronte ad una fioritura femminile meno abbondante rispetto a quella degli anni precedenti – ha affermato il responsabile corilicolo Coldiretti Alessandria Alberto Pansecchi -. A creare ulteriore preoccupazione è stato il clima piovoso e umido tra i mesi di gennaio e febbraio che normalmente determinano i risultati finali. Fortunatamente nella nostra provincia quest’anno la fioritura si è manifestata con un sensibile ritardo tanto che, ancora ora, vediamo noccioleti in piena fioritura femminile”.
Al di là di queste valutazioni tecniche, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
“Certamente non si ripeterà l’esubero del 2020 né le conseguenti piccole pezzature che hanno caratterizzato le nocciole nella scorsa campagna – ha proseguito Pansecchi -. Difficilmente si raggiungeranno le quantità dell’anno scorso ma di sicuro le nocciole presenteranno calibri superiori e quindi maggiori sbocchi di mercato”.
Il 2020, come accaduto nel 2016, si è contraddistinto per l’esubero produttivo tanto da raggiungere una media per la provincia di Alessandria superiore ai 20 quintali all’ettaro in guscio arrivando negli areali più fertili a picchi determinati anche prossimi ai 50 quintali per ettaro.
La produzione corilicola alessandrina conta su una base di 3.225 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale.
“Tra le eredità negative che ci ha lasciato l’annata 2020 c’è stata la riduzione del livello qualitativo delle nocciole dovuto alla percentuale di “avariato” presente nelle varie partite – ha continuato Pansecchi -. Le ricerche svolte da diverse facoltà universitarie e dal CREA di Roma hanno evidenziato la presenza di patogeni che potrebbero essere implicati nel fenomeno e che verranno sempre più indagati per apportare soluzioni a questo grave problema. Problema al quale è imputata la riduzione del valore della nostra nocciola rispetto ai competitor italiani e internazionali”.
Altra avversità che ha creato preoccupazione nelle scorse annate e che invece è stata meno presente nel 2020 è la cimice asiatica che fortunatamente ha invaso i noccioleti solo quando le nocciole erano già state raccolte. Questa minore incidenza non deve comunque indurre ad un rilassamento in quanto sarebbero sufficienti climi favorevoli al loro sviluppo che il problema si ripresenterebbe prepotentemente…….
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Pubblicato: 18-3-2021