Paura per le gelate, mercato corilicolo in crisi

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In calo del 36,2%, rispetto allo stesso periodo del 2015, il prezzo medio delle nocciole in Italia rilevato da Ismea i primi di febbraio.

In Italia, il prezzo medio delle nocciole rilevato da Ismea è crollato dagli oltre 4 euro al chilogrammo della penultima settimana del 2015 ai 3,27 euro della prima ottava del mese di febbraio, perdendo ben il 36,2% rispetto alla stessa settimana del 2015.

Il motivo principale si presume sia che il mercato corilicolo italiano e turco temono l’arrivo delle gelate di fine inverno. Il ragionamento è  tentare di acquistare oggi il frutto in guscio ad un prezzo molto basso, temendo di doverlo pagare caro sin da aprile e nella prossima campagna di commercializzazione, proprio per paura di eventuali gelate.

Giampaolo Rubinaccio, responsabile nazionale della Confederazione italiana agricoltori per la frutta in guscio spiega “Il dato più preoccupante è che i noccioleti dell’area napoletana ed avellinese sono ormai in ripresa vegetativaeventuali gelate di fine inverno potrebbero danneggiare gravemente la più importante area di produzione italiana, rendendo un prezzo di vendita pure elevato per la scarsità di prodotto comunque poco remunerativo per le imprese agricole”.

A peggiorare questa situazione, dalle prime informazioni disponibili, è l’andamento del prezzo delle principali varietà turche, che si è rapidamente portato sotto i 3 euro al chilo.
Riportiamo di seguito i prezzi rilevati da Ismea  sulle piazze della Campania il 4 febbraio scorso. Ad Avellino la nocciola lunga San Giovanni di prima qualità, è passata a 2 euro e 70 centesimi al chilogrammo, con una perdita di valore del 6,9% rispetto alla settimana precedente.
Sempre sulla piazza di Avellino la cultivar locale tonda di prima qualità è stata venduta a 2 euro e 90 centesimi, registrando un calo del 6,5% sull’ottava precedente. E stessi valori di prezzo e di calo percentuale sulla settimana precedente si erano registrati a Napoli sulla varietà lunga San Giovanni di prima qualità. A resistere sopra la soglia dei 3 euro in Campania solo la Tonda di Giffoni, fissata a 3 euro e 10 centesimi, ma pure in calo dell’8,8% sulla settimana precedente.
Continua a scendere anche il prezzo della tonda romana sulla piazza di Viterbo (-9,4% sull’ottava precedente), che ancora il 3 febbraio era segnalata a 3 euro e 85 al chilogrammo. Mentre l’unico dato positivo viene dalla piazza di Cuneo dove l’11 febbraio Ismea ha rilevato la stabilità di prezzo  per la tonda gentile trilobata, ferma a 4 euro e 15 centesimi.

Fonte:Agronotizie

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