I sindaci dei paesi del lago di Bolsena si coalizzano contro la produzione intensiva delle nocciole. A tenere le fila del progetto è il comune di Bolsena e in particolare l’assessore Andrea Di Sorte.
“E’ un’iniziativa necessaria per salvaguardare l’ambiente di tutto il bacino – spiega Di Sorte -. Non potevamo continuare a rimanere indifferenti al proliferare di piantagioni che mettono a rischio il nostro territorio”.
Le coltivazioni di nocciole si sono diffuse a macchia d’olio in tutta la Tuscia, in particolare dopo l’interesse della multinazionale Ferrero alle colture nella zona dei Monti Cimini.
Il timore è che se le piantagioni prendessero piede anche altrove, l’ambiente ne risentirebbe. E non poco. In primo luogo perché si tratterebbe di una monocoltura che a lungo andare stravolgerebbe il territorio e poi per l’eventuale utilizzo di fitofarmaci sulle piante.
“Teniamo troppo al nostro preziosissimo territorio lacuale – prosegue Di Sorte – e preferiamo giocare d’anticipo prima di vederlo aggredito. Per questo stiamo sottoscrivendo un documento con gli altri sindaci della zona che entro venerdì sarà definitivo e reso noto alla stampa nel dettaglio”.
Al momento i sindaci che hanno risposto positivamente all’appello del Comune di Bolsena sono quelli di Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta, Montefiascone e Valentano.
“Venerdì i sindaci che partecipano al progetto – conclude Di Sorte – sveleranno numerose novità che ora non posso anticipare, frutto di un lavoro di mesi. Io posso intanto dire che da tempo ho preso una posizione contraria alla proliferazione della coltura delle nocciole che ha conseguenze poco chiare per i territori”.
Fonte: Italiafruit.net