Nocciola Italia, la Calabria cresce (nonostante i cinghiali)

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Calabria in Guscio Noccioleto

Centotrenta ettari di noccioleti piantati in 3 anni su 60 impianti tra le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia e un’ultima annata che si può definire più che soddisfacente. Il progetto “Nocciola Italia” del Gruppo Ferrero prosegue senza sosta anche in Calabria: tra note positive – la corretta crescita delle piante e la quantità delle prime nocciole raccolte – e criticità da affrontare – i cinghiali in primis – a fare il punto della situazione è Mario Caligiuri, presidente della Rete di Imprese Calabria in Guscio, network che promuove, in associazione con la Cia Agricoltori Italiani della Calabria, l’iniziativa in questa regione.

Presidente, come procede la tabella di marcia del progetto Nocciola Italia?

Nei giorni scorsi abbiamo terminato di piantare su altri 5 ettari di terreno e siamo arrivati a quota 130. I nostri noccioleti sono distribuiti su circa 60 appezzamenti concentrati nelle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia. Siamo una bella squadra, una rete di imprese fatta di tanti giovani agricoltori molto motivati. Contiamo 80 soci dei quali 10 sono aziende di servizio che ci accompagnano dall’acquisto delle piante fino alla scelta dei concimi, generando una filiera molto sostenibile. L’obiettivo è lavorare in economia e far risparmiare il più possibile i nostri agricoltori.

Avete già fatto un primo raccolto?

Abbiamo raccolto il frutto di cinque o sei impianti per valutare la qualità del prodotto al terzo d’impianto. In generale siamo soddisfatti, a livello quantitativo siamo al di sopra delle attese. Come si suol dire, ‘non tutte le ciambelle sono uscite con il buco’, ma considerando il clima di quest’anno non possiamo che essere contenti. Il costante monitoraggio che stiamo portando avanti con i nostri tecnici sta dando i suoi frutti.

Che tipologia di impianti fate? Sperimentate forme di allevamento particolari?

Adottiamo diversi sesti d’impianto a seconda delle pendenze del terreno sui quali implementare un noccioleto, che vanno dal 5×3, 5×4 o 5×5 con la forma di allevamento a cespuglio.

Quali sono gli areali calabresi che più si adattano alla coltivazione del nocciolo?

Il Pollino e la piana di Castrovillari, la Media Valle del Crati e dell’Esaro, il Reventino, il Savuto e le Serre Vibonesi. Sono questi gli areali migliori, i territori dove i noccioleti hanno preso piede dando vita a ottime piante nonostante la siccità degli ultimi due anni.

A proposito di siccità, come fate a fronteggiarla?

I nostri noccioleti sono dotati di impianto irriguo tranne due: solo così possiamo salvarci dal caldo e da questo clima sempre più bizzarro. Il 2022 è stato anche peggio del 2023. Ma in ogni caso il problema principale che dobbiamo affrontare dal punto di vista agronomico è un altro.

Quale?

I cinghiali. Ad essere onesti non ce lo aspettavamo, è un costo in più che non avevamo preventivato quando abbiamo avviato il progetto. Per far fronte al problema ci siamo adoperati con delle soluzioni di recinzioni metalliche create appositamente da ditte specializzate, ma spesso non bastano: gli ungulati ‘aggrediscono’ i cespugli e rompono i rami per far mangiare i propri cuccioli. Questa criticità, unita all’aumento dei costi del gasolio, dei concimi e dell’elettricità dovuti alla guerra, non ci sta di certo semplificando le cose.

Sul territorio continuano le iniziative di promozione della nocciola. Perché è importante portare avanti anche queste iniziative?

Da fine 2023 a primavera 2024 metteremo in atto, insieme a Ferrero, una campagna promozionale per far capire agli agricoltori ciò che hanno di fronte: un progetto che prevede per 20 anni un prezzo minimo garantito di vendita sul 75% del prodotto non capita tutti i giorni, è una grande opportunità che va colta. Inoltre a breve divulgheremo all’interno di un convegno il protocollo di intesa con ARSAC, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria: per crescere e raggiungere i nostri obiettivi serve assolutamente il coinvolgimento degli enti di ricerca locali.

Calabria in Guscio Nocciola Italia

La Regione Calabria sta sostenendo la frutta in guscio. Come valuta gli interventi fatti a livello istituzionale?

Si può fare di più e siamo certi che lo faranno. Bisognerebbe accorciare i tempi di rendicontazione e collaudo degli impianti, ma in generale siamo contenti degli interventi fatti finora dal Dipartimento Agricoltura rappresentato dall’Assessore Gianluca Gallo.

Che sviluppo crede possa avere la corilicoltura in Calabria?

L’obiettivo è arrivare a 500 ettari di noccioleti e finora siamo molto soddisfatti. Le difficoltà però non mancano. La mia azienda di famiglia viene dalla frutticoltura dalla zootecnica e dall’agrumicoltura, la corilicoltura è un settore nuovo per noi e ci apre le porte verso ulteriori sviluppi. Quando Ferrero mi propose di avviarla ci pensai su due notti poi dissi di sì, non potevamo perdere questa opportunità per i nostri colleghi calabresi. Qui da noi mi danno del missionario, perché in Calabria non abbiamo una grande storicità su questa cultivar, e non è facile, sia per il clima che per un discorso di manodopera: le giornate lavorative sono meno rispetto ad ortaggi e frutta, ed è difficile trovare persone interessate per periodi così brevi. Ma per fortuna si tratta di una coltura abbastanza meccanizzata.

Copyright: NocciolaRe
Pubblicato: 26-10-2023

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