La black list della Coldiretti fa infuriare la Turchia

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Politici ed operatori turchi preoccupati per i riflessi che potrebbe avere sul mercato delle nocciole.

Cernobbio è parecchio distante dalla Turchia. Ma la “black list” dei prodotti alimentari più pericolosi per la salute, presentata dalla Coldiretti di Roberto Moncalvo al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione sulla base delle rilevazioni dell’ultimo rapporto Sistema di allerta rapido europeo (Rasff), ha sollevato parecchie proteste dalle parti di Istanbul. Tanto che il vice presidente del Chp, il Partito popolare repubblicano, Seyit Torun, ha preso carta e penna e ha rivolto una dura missiva alla Coldiretti.

Il politico – molto conosciuto in patria e tra i promotori della marcia per le nocciole (clicca qui per leggere la notizia) – ha scritto una lettera di protesta riguardo le esternazioni dell’associazione gialla, secondo sui la Turchia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi (276). Tra questi peperoni, fichi secchi e nocciole (aflatossine oltre i limiti), oltre alle albicocche secche (solfiti oltre i limiti).

Secondo quanto riporta la Bcc Turchia, Torun si è fatto interprete dei malumori dell’Associazione turca dei produttori ed esportatori di nocciole e nella sua lettera parla di operatori “infastiditi e preoccupati” anche per il risvolto economico che la “black list” della Coldiretti potrebbe avere sulla nocciola turca.

 

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24 ottobre 2017

 

 

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