Anche quest’anno sala stracolma di agricoltori e tecnici sabato 5 maggio 2018 al tradizionale convegno organizzato da Confagricoltura Cuneo, Ascopiemonte ed Asprocor presso il Pala Expo di Cherasco (CN), confermando come la coltura del nocciolo continui ancora a riscuotere grande interesse.
Dopo le difficoltà della trascorsa campagna causate dal gelo, dalla siccità e dalla cimice asiatica, gli Organizzatori hanno focalizzato l’attenzione sulla “Qualità nella trasformazione della nocciola”.
Gli interventi sono stati moderati brillantemente da Lorenzo Tosi, giornalista di Edagricole
In apertura Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, ha sottolineato la necessità di sostenere i corilicoltori nello sforzo di realizzare produzioni di qualità, condizione indispensabile per garantire un adeguato reddito. Pier Paolo Bertone, presidente di Ascopiemonte, ha messo in evidenza l’importanza che i produttori si associno per aggregare la loro offerta e avere più potere contrattuale sul mercato. Per Lodovico Cogno, presidente di Piemonte Asprocor è necessaria una maggiore tutela della vocazionalità dei territori come quello di Alta Langa, dove si producono le migliori nocciole nelle condizioni più difficili.
Dai rappresentanti delle Istituzioni politiche presenti in aula (Comune, Regione e Parlamento) è emersa l’esigenza di dare precise risposte ai problemi che maggiormente assillano il comparto in Piemonte, come la tutela delle produzioni locali, la disponibilità di acqua per l’irrigazione, la semplificazione burocratica, la lotta ai cinghiali e alla cimice asiatica.
Nella prima relazione Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole ha illustrato le azioni realizzate a livello nazionale nell’ambito del Piano per il Settore Corilicolo 2010-2012, con un impegno finanziario di 2,5 milioni di euro, grazie al quale tra l’altro è stato possibile finanziare in Piemonte 18 progetti di ricerca e valorizzazione. Più recentemente è stato varato il Progetto Ferrero – Ismea – CIVI Italia per la qualificazione del materiale di moltiplicazione del nocciolo anche ai fini del Progetto Nocciolo Italia lanciato dalla Ferrero. I vivai che aderiscono a questa iniziativa forniscono piantine con requisiti superiori a quelli di base della certificazione ordinaria CAC. Diversi di questi vivai sono già operativi in Piemonte.
Con l’intervento della professoressa Luciana Tavella del DISAFA Entomologia Agraria dell’Università di Torino i lavori sono entrati in pieno nel merito dell’emergenza fitosanitaria che affligge attualmente la corilicoltura piemontese: la cimice asiatica Halyomorpha halys. Nella lotta è di fondamentale importanza il monitoraggio del fitofago, che dovrebbe essere condotto da ogni singolo agricoltore in tutti gli appezzamenti per accertare la presenza della cimice e definire il momento più efficace per trattare. A questo proposito nel 2018, nell’ambito del progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Cuneo e coordinato da Agrion, verranno rese operative 230 trappole a feromoni ed eseguiti frappage settimanali in una settantina di frutteti; i dati ricavati saranno inseriti in un’App ed utilizzati per l’emissione degli avvisi ai corilicoltori.
La cimice asiatica è stato l’argomento anche della relazione successiva presentata da Vincenzo Serratore, delegato Sviluppo Sipcam Italia. In questo momento nessuno ha ricette miracolose. La difesa deve essere condotta secondo criteri di produzione integrata per cui, insieme a tutte le altre buone pratiche, diviene di fondamentale importanza il monitoraggio con feromoni. Dalle esperienze condotte nel 2017 è emersa la buona affidabilità del feromone Pherocon, mentre nelle prove di lotta i risultati migliori sono stati conseguiti da almeno 4 trattamenti alternando tra di loro formulati a base di etofenprox, lambda-cialotrina ed acetamiprid. Quest’ultimo è un insetticida sistemico non ancora registrato sul nocciolo, ma che per il 2017 aveva ottenuto una deroga per la lotta contro la cimice asiatica in considerazione della gravità di questo fitofago.
Roberto Botta del DISAFA dell’Università di Torino, ha spiegato l’importanza della qualità ai fini della lavorazione e della trasformazione del prodotto finale. Alcune caratteristiche qualitative ricercate dall’industria come la forma della nucula possibilmente sferoidale, il calibro, l’elevata resa alla sgusciatura, la pelabilità e l’aromaticità dopo la tostatura, dipendono strettamente dal genotipo delle piante. Sotto questo profilo la Tonda gentile trilobata non ha nulla da invidiare alle altre varietà. Invece altre caratteristiche qualitative, come l’assenza di cimiciato e di avariato, sono il risultato delle tecniche di coltivazione e di conservazione delle nocciole. Di conseguenza acquistano fondamentale importanza le pratiche agronomiche di campo e le modalità di raccolta, essicazione e conservazione che devono essere condotte con tempestività e razionalità.
Da ultimo, Luca Piretta dell’Università Campus Biomedico di Roma ha ricordato come diversi studi scientifici abbiano dimostrato che la dieta mediterranea è la più sicura in assoluto per la tutela della salute. La nocciola per le sue caratteristiche nutrizionali può entrare a farne parte a pieno titolo. Essa infatti è particolarmente ricca di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi (tra cui gli omega 3), sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro, magnesio) e vitamine tra cui la E, che è un potente antiossidante. Nella dieta quotidiana non dovrebbero mai mancare le nocciole.
Dopo il convegno i partecipanti hanno potuto partecipare alle “Porte aperte da Chianchia”, dove hanno preso visione delle linee di produzione e delle ultime novità.
Scarica le relazioni:
Ruolo del MiPAAF per la valorizzazione del settore corilicolo italiano
Autore: Alberto Manzo – Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Diffusione e monitoraggio della cimice asiatica in Piemonte
Autore: Luciana Tavella – DISAFA – Entomologia Agraria, Università di Torino
Il contributo di Sipcam Italia nella difesa dalla cimice asiatica
Autore: Vincenzo Serratore – Delegato Sviluppo nord-ovest – Sipcam Italia
La qualità della nocciola, influenza sulla lavorazione e trasformazione del prodotto
Autore: Roberto Botta – DISAFA, Università di Torino
Caratteristiche nutrizionali della frutta in guscio. La nocciola e la dieta mediterranea
Autore: Luca Piretta – Università Campus Biomedico Roma