Frutta secca, cala l’export, stabile l’import

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Le statistiche dei primi nove mesi del 2018 registrano una contrazione dei volumi esportati di oltre il 13%.

I primi nove mesi del 2018, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, registrano un consistente calo nelle esportazioni di frutta secca, mentre rimangono sostanzialmente invariate le importazioni. Secondo l’elaborazione, da parte di Fruitimprese, di dati Istat, tra gennaio e settembre 2018 sono state esportate 44.609 tonnellate di frutta secca, rispetto alle 51.342 tonnellate del 2017. Ciò corrisponde a un calo del – 13,1%, che in termini di valore significa una flessione da 320,2 a 316,66 milioni di euro, pari a – 1,4%. Sul fronte dell’import, invece, la situazione rimane stabile: le importazioni di gennaio – settembre 2018 risultano infatti essere state di 143.473 tonnellate, rispetto alle 143.407 tonnellate del 2017. Anche in termini di valore, non si apprezzano sostanziali differenze: – 2,2%, con 752,49 milioni di euro nel 2017 e 735,57 milioni di euro nel 2018.

Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, chi registra le performance migliori in termini di valore sono gli agrumi, il cui export cresce dell’11,7% in quantitativi e del 15,9% in fatturato. Calano invece le esportazioni di frutta fresca (- 18,8% in quantitativi e – 6,9% in valore), mentre quelle di frutta tropicale aumentano notevolmente in quantitativi (+ 18,2%) ma non in valore (solo + 2,2%). Sostanzialmente invariati legumi e ortaggi (- 2,9% in quantitativi e – 1% in fatturato). Per quanto concerne le importazioni, la frutta fresca rimane stabile nei quantitativi (- 0,6%) ma costa di più (+ 8,2%); legumi e ortaggi aumentano nei quantitativi (+ 2,1%) ma calano in valore ( – 9,1%); gli agrumi diminuiscono nei quantitativi ( – 15,8%) e nel valore ( – 6,8%); la frutta tropicale è sostanzialmente stabile (+ 2,3% in quantitativi e + 1,5% in valore).

Pubblicato 18/12/2018

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