La Ferrero resta solida anche di fronte all’aumento dei costi delle materie prime

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Più che solido il patrimonio di Ferrero: 2,1 miliardi il patrimonio netto mentre nelle liabilities gli azionisti vantano crediti per 1,8 miliardi, nonstante l’anno scorso abbia dovuto fare i conti con i prezzi internazionali delle nocciole e il boom dei corsi internazionali del cacao che nell’intero 2015 sono pressoché raddoppiati a causa dei problemi produttivi dei paesi detentori (soprattutto il Ghana) e della crescita dei consumi nel mondo. Ferrero scrive che i costi operativi nell’esercizio sono cresciuti del 14,7%, più del 13,7% dei ricavi, soprattutto per l’incremento dei prezzi delle nocciole.
In dettaglio, nei conti di Ferrero International il costo delle materie prime è balzato dai 3,4 miliardi del 2014 ai 4,2 miliardi del 2015.
Dal bilancio consolidato di Ferrero International Sa depositato in Lussemburgo emergono nuovi elementi sul 2015: la società ha spinto al massimo sulla crescita effettuando investimenti record per 646 milioni, 109 in più dell’esercizio precedente; le due acquisizioni, la turca Oltan group e la britannica Thorntons, sono state valutate, rispettivamente, 256 milioni e 129,5 milioni inoltre la holding ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 800 milioni, di cui un pagamento in contanti per gli azionisti di 300mila euro mentre i residui 500 milioni sono stati trasformati in un debito subordinato fruttifero a lungo termine con scadenza dicembre 2021.
La holding Ferrero International Sa conta 78 società, 22 stabilimenti produttivi, tre dei quali operano come imprese sociali, e una presenza commerciale in oltre 160 paesi.
Il bilancio consolidato, chiuso in agosto 2015, registra un fatturato di 9,542 miliardi (+13,4%), un Ebitda di 1,4 miliardi (1,29 miliardi nel precedente esercizio) pari al 14,6% dei ricavi, un utile operativo di 1,05 miliardi (982 milioni) e un utile netto di 513 milioni (636), dopo aver pagato imposte per 375 milioni (271).

Fonte: ICE-ITA

 

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