ALCUNE ANTICIPAZIONI SUL RACCOLTO DI NOCCIOLE 2020 IN ITALIA

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Con l’approssimarsi del raccolto 2020 si vanno delineando i contorni di un’annata che, dopo un avvio difficile, soprattutto a causa delle condizioni meteorologiche nella fase iniziale della stagione, si preannuncia positiva in termini di produzione e qualità anche nell’ultima fase prima della raccolta non sono mancate ulteriori problematiche, sempre legate all’andamento meteorologico (eccessi di calore e temporali). La speranza è pertanto che, complice la minore produzione prevista in Turchia, ci possa essere una adeguata remunerazione per i corilicoltori italiani di tutte le regioni.
Come è ormai tradizione Nocciolare ha intervistato alcune figure di riferimento delle principali aree corilicole italiane per avere qualche anticipazione su come si prospetta il raccolto di nocciole 2020 nelle rispettive zone.

Piemonte
Dott. Alan Pizzinat e Dott.ssa Maria Corte – Responsabili della Divisione Corilicoltura di Agrion

Quando si prevede l’inizio delle raccolte e come si presenta la produzione di nocciole in termini di quantità e qualità?

Quest’anno, le osservazioni di campo, hanno evidenziato un significativo anticipo della raccolta tanto che per le zone come l’Alessandrino, Astigiano e Torinese le operazioni sono già state avviate mentre nelle zone meno anticipate (es. Alta Langa) la raccolta si avvierà subito dopo ferragosto.

Incoraggianti le prime stime sulla produzione che sembra essere consistente e di buona qualità.

Nella stagione precedente la cascola fisiologica è stato un fenomeno di preoccupante intensità: come è andata quest’anno?

La cascola su nocciolo è un problema complesso che ha diverse cause le quali possono agire anche contemporaneamente. La fase fenologica più delicata va dall’impollinazione alla fecondazione (dai 3–4 mesi). Condizioni meteorologiche ‘difficili’ unitamente ad altri fattori (agronomici e colturali) possono influire negativamente sul livello produttivo e sulla qualità delle nocciole favorendone la cascola dei frutti.  A seguito delle segnalazioni del fenomeno sono stati fatti controlli in campo ed è risultato che molte delle nocciole cascolate una volta aperte risultavano sia vuote all’interno, probabilmente a seguito di una mancata fecondazione, sia con la presenza di tessuto spugnoso dissecato, fenomeno indicato come “Brown stain disorder” o disordine fisiologico. I controlli in campo hanno anche trovato conferma nelle analisi di laboratorio del Settore Fitosanitario Regionale cui sono giunti numerosi campioni di frutticini cascolati anzitempo.

Nel 2020, causa un clima abbastanza mite, si è registrato un anticipo di circa 3 settimane rispetto al 2019 nelle fasi fenologiche. A fine marzo si è avuto un abbassamento termico repentino accompagnato da una piovosità abbondante nei mesi di aprile e maggio: entrambi fattori predisponenti ad una possibile cascola nei mesi successivi. Fortunatamente l’inizio della cascola verificatasi a partire da metà giugno si è fermata il mese successivo lasciando ancora ben cariche di prodotto le piante di nocciolo.

La cimice asiatica è stata l’avversità più preoccupante nelle annate precedenti, mentre quest’anno le popolazioni sembrano essere risultate inferiori in molte zone: è un dato confermato e si prospetta una minore incidenza del cimiciato?

Quest’anno, in base alle catture nelle trappole ed ai risultati ottenuti con i frappage, la diffusione della cimice asiatica sull’intero comparto corilicolo sembra essersi molto ridotta. L’anticipo nella raccolta e la riduzione nelle catture sono sicuramente due segnali positivi, ciononostante la cimice asiatica ci ha “abituato” a colpi di scena o di coda e proprio per questo motivo occorre non abbassare la guardia ed è opportuno proseguire nei monitoraggi che vengono svolti in coordinamento costante tra Settore Fitosanitario Regionale, Fondazione Agrion e Rete Assistenza Tecnica.

Quali altre problematiche fitosanitarie sono state rilevate?

Anche per l’annata 2020 non sono mancate le segnalazioni di batteriosi e gleosporiosi, due malattie favorite da piovosità primaverili abbondanti. Sono anche aumentati i casi di “Moria del Nocciolo” in impianti sia in fase di allevamento che in piena produzione con sintomi di seccume e avvizzimento. A riguardo, già dall’anno scorso, in collaborazione con il Settore Fitosanitario Regionale, con prelievi, analisi e valutazioni di tipo tecnico-agronomico si sta cercando di comprendere l’origine e causa del fenomeno.

Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato questa annata?

Come per altri settori, anche su nocciolo ci sono state difficoltà legate all’emergenza COVID ed al conseguente lockdown, tuttavia un plauso va ai nostri corilicoltori che hanno rincorso una stagione partita in salita riuscendo a recuperare il tempo mancante con grande impegno. Ci auguriamo che il raccolto premi, in termini qualitativi e quantitativi, gli sforzi e la tenacia delle aziende corilicole piemontesi.

Infine, a ridosso della raccolta, nell’area dell’Alessandrino si sono verificati violenti temporali che in alcune zone hanno compromesso sino al 50 % del raccolto.

Campania
Dott. Francesco Napolitano – Responsabile Tecnico OP Cerere

In termini generali come si prospetta la produzione di nocciole quest’anno in Campania sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo?

In Campania, dal punto di vista quantitativo, la produzione di nocciole si prospetta abbondante in quasi tutti gli areali: risultano penalizzate quelle aree di pianura maggiormente interessate dalle gelate tardive di aprile. Non si sono registrati, inoltre, significativi fenomeni di cascola nel mese di giugno.

Sotto il profilo qualitativo, invece, le prime rese dell’annata in corso non sembrano incoraggianti: le prime nocciole raccolte, infatti, almeno nel napoletano, presentano frutti di piccolo calibro e raggrinziti all’interno, effetto dovuto al caldo e all’assenza di piogge dell’ultimo periodo.

Quest’anno è stato eseguito un intenso programma di monitoraggio della cimice asiatica sul territorio corilicolo regionale: quali sono stati i risultati e in generale che incidenza del cimiciato si prospetta?

La cimice asiatica, ormai, sembra essere stabilmente presente nei corileti campani. Quest’anno la OP Cerere Soc. Coop. in collaborazione con i tecnici dell’IPSP-CNR di Portici (NA) e la UOD di Napoli sta effettuando l’attività di monitoraggio di questo temibile insetto.

Tale attività, oltre al classico scuotimento delle branche o “frappage” all’alba, prevede l’istallazione di circa 20 trappole modello Pherocon nelle aree corilicole della Campania (Caserta, Avellino, Napoli e Salerno) e il controllo visivo della vegetazione (spontanea e non) per la ricerca di eventuali antagonisti naturali autoctoni. Sarà poi esaminato il rapporto del numero di individui catturati durante la stagione con la percentuale di cimiciato presente nei frutti. 

Ad oggi, lo studio condotto sta ottenendo gli obiettivi desiderati: l’azione combinata delle tre tecniche di monitoraggio ha permesso di individuare i periodi di maggiore presenza del fitofago (adulti e stadi giovanili), consentendo di attuare un piano di difesa mirato e nel rispetto dell’ambiente e dell’operatore. È ancora prematuro parlare di incidenza di cimiciato ma, rapportando il numero delle catture registrate finora all’abbondante produzione presente sulle piante, si prevedono livelli relativamente bassi di cimiciato.

Quali sono state le principali problematiche fitosanitarie dell’annata?

Il caldo – umido registrato nei mesi primaverili è stato uno dei principali fattori predisponenti gli importanti attacchi di oidio che hanno caratterizzato l’annata in corso. Il fungo dapprima ha attaccato le foglie tenere e basali per poi attecchire sulle brattee dei frutti in maturazione.  Questi attacchi di oidio si sono registrati con intensità crescente verso le zone collinari, causando in generale il raggrinzimento delle foglie attaccate e, in casi gravi, la filloptosi anticipata.

Nella stagione precedente la cascola non parassitaria o fisiologica è stato un fenomeno di preoccupante intensità: come è andata quest’anno?

A differenza dello scorso anno, nell’annata in corso non si sono verificati fenomeni significativi di cascola anticipata dei frutti, a parte rari casi registrati sulle varietà tonde/tardive dovuto soprattutto ad una mancata impollinazione.

Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato questa annata?

Sicuramente l’anticipo delle raccolte che è di almeno dieci giorni, soprattutto per la cv San Giovanni (varietà precoce), molto diffusa nel Napoletano e Casertano. L’annata in corso si presenta eccezionale in termini produttivi: produzioni elevate si registrano soprattutto in provincia di Avellino e alto Casertano, aree poco colpite dalla gelata di aprile.

Le temperature alte e l’assenza di piogge nell’ultimo periodo hanno avuto ripercussioni negative sullo stato vegetativo delle piante: infatti si evidenziano importanti e diffusi fenomeni di ustioni sulle foglie, riscontrati soprattutto su piante vecchie e sofferenti.

Lazio
Dott. Benedetto Valentini – Responsabile Tecnico Assofrutti

In termini generali come si prospetta la produzione di nocciole quest’anno in Lazio, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo?

Dopo una fioritura eccezionale tra fine marzo e metà aprile abbiamo avuto numerose gelate che hanno compromesso, in alcune zone, la produzione.

Nelle restanti zone il raccolto si presentava ottimale anche se nelle zone più basse, nel mese di luglio, abbiamo avuto una settimana di temperature intorno ai 40° che hanno comportato danni alla produzione.

La cimice asiatica ha fatto la sua comparsa anche nelle aree corilicole laziali: quale è stata l’entità della presenza?

Confermo la presenza della cimice asiatica anche se, in due mesi di campionamenti tramite “frappage” e l’installazione di numerose trappole a feromoni per il monitoraggio, abbiamo catturato solo una ventina di esemplari, quindi, se non in alcuni sporadici casi, essa non rappresenta, ancora, un grave problema.
Le cimici “nostrane” sono state controllate efficacemente con i trattamenti insetticidi eseguiti seguendo le indicazioni del Servizio Tecnico.

Quali sono state le principali problematiche fitosanitarie dell’annata?

Sicuramente il balanino (Curculio nucum) ha creato gravi problemi per chi non ha rispettato le indicazioni date dal Servizio Tecnico in quanto alcuni prodotti non sono efficaci verso questo insetto mentre altri manifestano fenomeni di resistenza dovuto al loro ormai ventennale impiego contro questo fitofago.

Nella stagione precedente la cascola fisiologica è stato un fenomeno di preoccupante intensità: come è andata quest’anno?

La cascola si è verificata in maniera importante limitatamente alle zone dove, come precedentemente detto, si sono verificate le gelate primaverili.

Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato questa annata?

Sicuramente avremo un anticipo di raccolta rispetto all’anno scorso di circa quindici giorni, quindi prevediamo che le operazioni inizieranno indicativamente dopo il 20 di agosto.

Pubblicato 07-08-2020

Copyright: NocciolaRe

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