Sabato 2 aprile i rappresentanti di tutta la filiera del nocciolo si sono confrontati intorno al tavolo riunito da Confagricoltura Umbria al centro fieristico di Bastia Umbra, in occasione della 48esima edizione di Agriumbria. Produttori, ricercatori e trasformatori finali si sono confrontati tra di loro per capire se lo sviluppo della produzione di nocciole anche in Umbria possa portare nuove possibilità di reddito in questa regione.
Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria, ha spiegato le opportunità: “Dobbiamo cercare le migliori opportunità per le imprese agricole e oggi la produzione della nocciola appare promettente per garantire maggior reddito ai nostri agricoltori. La sua coltivazione è, infatti, sempre più carente nel mondo e soggetta a stagionalità. Ad esempio, l’anno scorso in Turchia, paese leader nella produzione di questo frutto, c’è stata una grave carenza di prodotto. L’industria dolciaria italiana si sta, così, prendendo la responsabilità di costruire una filiera nazionale della nocciola, vedi Ferrero che sta portando avanti importanti accordi con alcune Regioni”.
Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, è intervenuta: “Lo stesso Programma di sviluppo rurale non esclude il sostegno alla coltivazione del nocciolo ed è bene ricordare la grande richiesta che arriva dal mondo della trasformazione. Non vedo perché questa produzione non possa attecchire anche in Umbria, patria del Bacio Perugina. Si potrebbe benissimo coniugare con la nostra grande capacità di lavorazione delle nocciole. Su questo ci stiamo impegnando e nei prossimi giorni incontreremo pure Nestlé”.
Daniela Farinelli, ricercatrice dell’Università degli studi di Perugia, ha commentato: “Da anni stiamo sviluppando un programma di miglioramento genetico per incrocio che ha portato alla costituzione di sei nuove varietà particolarmente apprezzate perché di gran pregio: Tonda francescana, Volumnia 1, Volumnia 2, Volumnia 3, Volumnia 4 e Tonda etrusca. Abbiamo, così, cercato di soddisfare le esigenze dell’industria dolciaria e degli agricoltori creando varietà adatte a produrre in maniera costante, elevata e di qualità. Siamo impegnati anche nell’ottimizzazione dei processi e delle tecniche di propagazione per talea e innesto. Queste sono tutte premesse essenziali alla crescita del settore””.
Giuseppe Ginnasi dell’azienda agricola Fratelli Ginnasi, ha raccontato la sua esperienza nel campo della coltivazione del nocciolo, produzione di rilievo nel viterbese.
Fonte: UmbriaJournal