La tonda di Giffoni, elisir di lunga vita e delizia per la gola

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Una nocciola al giorno leva il medico di torno. Sì, il vecchio detto riferito alle mele, oggi si può tranquillamente attribuire al frutto prediletto da Cip e Ciop. Già, perché l’agilità degli scoiattolini Disney non è casuale, visto che la nocciola carica di energia. Proibita fino a qualche tempo fa perché altamente calorica, è entrata di forza nel carnet benessere come elisir di lunga vita, perché protegge dall’arteriosclerosi e dalle malattie cardiovascolari, «grazie – sottolineano i medici nutrizionisti – ad una concentrazione di sostanze grasse monoinsaturi, come l’acido oleico, che hanno la funzione di limitare fortemente i livelli di colesterolo nel circolo sanguigno». Per non parlare della ricchezza di vitamine E, B, C, nonché di minerali quali il ferro, il rame, lo zinco, il fosforo, il sodio, il magnesio e il selenio. Ad elencare tutte queste proprietà è Gerardo Alfani, professore di economia in pensione, proprietario di noccioleti nei Picentini e presidente del Consorzio di Tutela Nocciola di Giffoni.

Presidente, perciò le nocciole vanno a ruba?
«È solo uno dei motivi, certo tutta questa pubblicità sulle doti salutari non può altro che farci bene. Nei supermercati, parlo di Conad ed Esselunga specializzati nell’offerta di prodotti di qualità, le nocciole, sgusciate o tostate, vanno a ruba ed è forte la richiesta della nostra varietà più pregiata, la tonda, regina in Italia, particolarmente adatta alle diete degli sportivi. Oggi vendiamo quasi diecimila quintali con un introito di 2-3 milioni l’anno».

Come mai non conquista l’azienda dolciaria?
«Per il costo, è ovvio. Parliamo di un prodotto Igp, dall’alta qualità, perfino le major , per l’alto consumo di nocciole che fanno, rischierebbero il fallimento. È un prodotto di nicchia, ricercato da pasticcerie di nicchia».

Eppure campeggiano davanti a pasticcerie e gelaterie slogan sulla nocciola di Giffoni.
«Noi tuteliamo il nostro brand ed anche i consumatori. Siamo sempre vigili sulle bufale. I nostri ispettori vanno in giro, recentemente siamo intervenuti nei confronti di una gelateria di Caserta».

Quando siete nati?
«Nel 1997 la comunità europea ha riconosciuto alla tonda l’identità geografica protetta, ci siamo messi insieme, eravamo una decina come coop di agricoltori e confezionatori, siamo cresciuti di numero fino a superare i cinquanta associati e dal 2010 siamo stati riconosciuti dal Ministero delle Politiche agricole. La cosa che mi fa più piacere è che molti giovani stanno tornando alla terra, hanno capito che questo è il futuro».

Tutela ma anche valorizzazione.
«Certo, controllare solo le etichette sarebbe riduttivo. Verifichiamo l’applicazione del disciplinare ma soprattutto diffondiamo la cultura della tonda promuovendo fiere, incontri, angoli dedicati nei supermercati, pubblicazioni. Forse un giorno anche una guida dei nostri dodici bellissimi comuni della nocciola, tutti picentini, sui passi di questo frutto dal cuore rotondeggiante come le nostre colline».

Erminia Pellecchia

Pubblicato 28/01/2018

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