Gleosporiosi, la soluzione è Merpan 80 WDG

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Il fungicida di Adama, già impiegato contro Alternaria e Antracnosi, ha dato risultati molto incoraggianti in alcuni test specifici per il contenimento di Gloeosporium coryli.

Necrosi fogliari causate da Gloeosporium coryli

I vincoli normativi sempre più stringenti comportano la necessità di costanti revisioni nelle strategie di contenimento di alcune patologie e rappresentano una reiterata spinta all’adattamento da parte di agricoltori e ditte produttrici di agrofarmaci. Un caso-simbolo può essere quello della Gleosporiosi del nocciolo (Gloeosporium coryli), malattia fungina che provoca necrosi delle foglie (dalla caratteristica forma a goccia), imbrunimento e cascola degli amenti oltre che danni ancora più gravi alle gemme che, disseccando, compromettono lo sviluppo della chioma. In seguito alla revoca di uno dei principi utilizzati per il controllo della Gleosporiosi, il Tiofanate metile, gli agricoltori sono rimasti senza un’arma efficace di difesa.

Tuttavia, una soluzione esiste ed è già impiegata in corilicoltura: si tratta del Merpan 80 WDG di Adama, composto da Captano puro (800 gr/kg) ammesso per la difesa contro Alternatria e Antracnosi. A seguito di alcuni test effettuati in Piemonte e Lazio, di cui vi daremo conto a breve, il Captano sembra avere un’elevata efficacia anche contro Gloeosporium coryli, sia nel contenere incidenza e severità della patologia sulle foglie, sia nel limitare il numero di frutti caduti.

Test di confronto

Le prove sono state svolte presso due diversi siti: Valleandona (AT) e Ronciglione (VT) rispettivamente su Tonda Gentile Trilobata e Tonda Gentile Romana. I test sono stati coordinati dal Centro di Saggio SAGEA e hanno previsto l’impiego di Merpan 80 in abbinamento con diversi prodotti. I risultati mostrano che il Captano ha avuto un’efficacia paragonabile a quella del Tiofanate Metile nel ridurre incidenza e severità dell’infezione sulle foglie, sia nel sito di Valleandona, sia nel Viterbese. Nelle tesi trattate con Captano si è anche osservata una riduzione della cascola dei frutti.

Allo stato attuale Merpan 80 WDG si pone dunque come una promettente e concreta futura alternativa nella lotta alla Gleosporiosi. Attualmente Merpan 80 WDG è registrato per l’impiego su nocciolo contro Alternaria e Antracnosi, ma è previsto l’inserimento in etichetta dell’uso specifico per Gleosporiosi.

Contenere l’oidio turco con Nimrod 250 EW

L’oidio turco (Erysiphe corylacearum) è una specie di oidio di recente importazione che sta causando seri problemi nel Centro-Sud della Penisola. Decisamente più pericoloso della patologia dovuta a Phyllactinia corylicola, può portare a infezioni sul 100% della superficie coltivata con perdite superiori anche al 30%. Per questo motivo è urgente reperire sempre nuovi e validi strumenti di trattamento. Tra essi, di promettente efficacia sembra essere il Nimrod 250 EW di Adama, composto da Bupirimate in dose da 250 g/l. Si tratta di un fungicida anti-oidico ad azione preventiva e curativa già ampiamente utilizzato sia su colture poliennali (melo, pesco, susino, vite, rosa), sia sulle annuali, come melone, fragola, zucche e zucchine, pomodori etc.

Erysiphe corylacearum: sintomi sulle brattee e danni su foglie – Foto Francesco Napolitano

Adama, titolare del Nimrod EW, ha sostenuto le richieste di uso eccezionale dei corilicoltori nel 2022, forte anche dei risultati di un test effettuato da SAGEA nel Cuneese, durante il quale Nimrod 250 EW è stato confrontato con normale zolfo (800 g/l) per il contenimento di Erysiphe corylacearum su Tonda Gentile Trilobata. I risultati indicano un’incidenza sulle foglie pari al 10,3%, contro il 15% dello zolfo e una severità dell’infezione minore dell’uno e mezzo per cento rispetto alla parcella trattata con zolfo. Alla luce di questi risultati, Nimrod manifesta un’efficacia del 68,8% nel contenere l’incidenza su foglie e del 92,9% nella mitigazione della severità dell’infezione. I risultati migliori si ottengono intervenendo in modo preventivo, non oltre la comparsa dei primissimi sintomi sulla vegetazione. Conclamati e molto positivi anche i rilievi sui germogli, dove l’oidio turco si annida per tornare a colpire durante la stagione successiva, mentre non si è avuta evidenza di residui superiori ai limiti di legge a 7 giorni dal trattamento. Per l’annata 2023 è attesa una richiesta di uso eccezionale art. 53 in considerazione dell’elevata difficoltà di controllo del patogeno.

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