Author: Andrea Aimone

Le nocciole, in particolare, e la frutta secca, più in generale, sono parte integrante della dieta Mediterranea, consumate direttamente ed anche come ingredienti di snack, di salse (salsa “romesco” in Spagna), dolci (torte, pasticcini, biscotti, torroni), gelati. L’immagine di alimento ricco di grassi ha di fatto limitato per molto tempo il consumo della frutta secca. Nell’ultimo decennio molte ricerche sono state condotte sui potenziali effetti sulla salute legati al consumo di frutta secca. Studi epidemiologici hanno associato la frequenza di assunzione di frutta secca con la riduzione del rischio di alcune malattie croniche, come quella coronariche, cardiache, diabete, cancro alla prostata e al colon retto.

I frutti di Corylus avellana, comunemente conosciuti come nocciole, possono essere conservati con o senza guscio, allo stato fresco o come prodotto essiccato. A causa
del loro basso contenuto in umidità residua (dal 2 al 10 %), sono caratterizzati da un basso tasso respiratorio anche a temperatura ambiente e pertanto sono di ottima serbevolezza grazie all’adozione di adeguate pratiche e formule di conservazione.

Sono state impostate due prove sperimentali con l’obiettivo di valutare l’effetto di concimi, dosi ed epoche di somministrazione diversi sulla produttività e sulla qualità del frutto di Tonda Gentile delle Langhe. In una prima fase della ricerca, durata 5 anni, si sono confrontati concimi organominerali e minerali complessi mentre successivamente è stata avviata una prova, attualmente in corso, che valuta dosi e tempi di apporto
diversi.

Le attuali conoscenze sugli artropodi utili presenti nei corileti italiani riguardano principalmente pochi gruppi di parassitoidi (oofagi delle cimici nocciolaie, limitatori di afidi e cocciniglie) e di predatori (acari, miridi fitozoofagi).

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