Dopo anni di crescita poderosa e costante, il comparto della frutta secca registra un calo sia nell’export sia nell’import a inizio 2018, rispetto all’analogo periodo 2017. Secondo elaborazioni di Fruitimprese sulla base di dati Istat, a gennaio 2018 l’export di frutta secca è infatti crollato del -10,8% in quantitativi e del – 9,6%% in valore rispetto a un anno fa.Nello specifico, durante il primo mese di quest’anno sono state esportate 4.321 tonnellate di frutta secca rispetto alle 4.843 tonnellate del gennaio 2017. Ciò ha prodotto un fatturato di 33,19 milioni di euro, rispetto ai 36,71 milioni di euro di un anno fa.
Anche sul fronte delle importazioni la tendenza è la medesima. Nello specifico, a gennaio 2018 sono arrivate in Italia 20.464 tonnellate di frutta secca, il 5% in meno del gennaio 2017, quando le tonnellate furono 21.548. In termini di fatturato, il calo si è assestato sul – 4,3%, passando da 106,06 a 101,48 milioni di euro.
Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, l’unico exploit nell’export sia in termini di quantitativi sia in termini di fatturato lo mette a segno per gennaio 2018 il comparto della frutta tropicale, che tocca un + 32,7 in quantitativi e un + 25,1% in fatturato. Per il resto, le flessioni almeno in termini di fatturato riguardano tutti gli altri comparti: legumi e ortaggi segnano un – 3,4% (pur a fronte di un + 23,4% in quantitativi), gli agrumi un – 6%, la frutta fresca un – 0,2%. Nell’ambito delle importazioni, aumentano i quantitativi di legumi e ortaggi (+2%, però con un – 28,6% di fatturato) e della frutta tropicale (+4,9%, con un +8,1% di fatturato), mentre diminuiscono gli ingressi in Italia di agrumi esteri (- 15,1%, con + 4% di fatturato) e di frutta fresca, con un – 5,1% in quantitativi ma un + 14,4% in fatturato.
Pubblicato 21/04/2018
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