Castagne e nocciole in Irpinia, gli Agronomi: prezzi troppo bassi

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L’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino ha analizzato la nuova stagione di castagne e nocciole in Irpinia, facendo il punto sulle prospettive della produzione locale nel corso di una riunione. «La politica dovrà fare la sua parte sburocratizzando e difendendo il Made in Italy», ha concluso il Presidente Ciro Picariello. «Sarà necessario introdurre nuove regole sulla tracciabilità ed etichettature dei prodotti, garantendo in modo chiaro ed inequivocabile che nella composizione dei prodotti Italiani entrino solo le nocciole e le castagne Italiane», ha detto concludendo la panoramica sui dati relativi alla produzione del 2020 di castagne e nocciole in Irpinia.

«BUONA QUALITÀ DI CASTAGNE E NOCCIOLE IN IRPINIA, MA PREZZI SUL MERCATO TROPPO BASSI».

 Il presidente Ciro Picariello insieme ai consiglieri esperti del settore corilicolo e castanicolo ha esaminato i principali aspetti tecnici economici del settore della frutta in guscio che «riveste una notevole importanza per l’economia campana ed, in particolare, dell’Irpinia», si legge in premessa nella nota diffusa dall’Ordine. «Il paesaggio di ampie zone della regione è fortemente caratterizzato dalla coltivazione del nocciolo e del castagno, colture di antichissimo insediamento in Campania e di solida tradizione sociale, che hanno trovato le migliori condizioni di sviluppo nella nostra provincia. In questo scenario, per gli agronomi «dal punto di vista meteorologico il 2020 è stato un anno difficile per l’agricoltura irpina, caratterizzato da continui cambiamenti climatici, repentini cambi di temperature, periodi di prolungata siccità che si sono alternati a piogge molto intense, (bombe d’acqua). In sintesi abbiamo avuto un’estate calda e poco piovosa, buona la qualità, ma prezzi ancora troppo bassi».

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Pubblicato: 27-10-2020

Copyright: www.nuovairpinia.it

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