Piano regionale per sviluppo coltivazione nocciole in Lombardia

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L’Italia con circa 70/80 mila ettari dislocati tra Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, e con produzioni oscillanti tra 100 mila e 130 mila tonnellate all’anno, è il primo produttore di nocciole europeo e secondo al mondo dopo la Turchia.

«La Regione Lombardia intende promuovere lo sviluppo della corilicoltura come opportunità di reddito per i giovani agricoltori. Si tratta di un mercato dal potenziale enorme; una coltivazione redditizia, sostenibile e non costosa. Le grandi aziende di lavorazione della nocciola guardano alla materia prima italiana come opportunità soprattutto per la sicurezza alimentare. La Lombardia vuole sfruttare questa occasione per dare alle aziende dolciarie nocciole lombarde e non quelle importate dalla Turchia che hanno elevati livelli di aflatossine». Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia presentando il piano regionale di lavoro per l’incremento delle superfici coltivate a nocciolo e lo sviluppo della filiera anche in un’ottica di distretto produttivo.

L’Italia con circa 70/80 mila ettari dislocati tra Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, e con produzioni oscillanti tra 100 mila e 130 mila tonnellate all’anno, è il primo produttore di nocciole europeo e secondo al mondo dopo la Turchia. I flussi commerciali nel recente periodo evidenziano una richiesta crescente di nocciole da parte dell’industria dolciaria. In Lombardia sono censiti circa 130 ettari di nocciolo. Brescia e Pavia sono le province con maggiore superficie. Questa offerta interna è insufficiente e di conseguenza c’è un incremento delle importazioni dall’estero, in particolare dalla Turchia.

«La corilicoltura si adatta perfettamente all’utilizzo di terreni che caratterizzano la Brianza – ha aggiunto il consigliere regionale lombardo Alessandro Corbetta – perché le coltivazioni possono spaziare dalla bassa collina alla fascia pedemontana. Un’impresa che conduce un noccioleto di 15 ettari può ricavare un reddito familiare pari a circa 3/400 euro/ettaro. Lo scorso anno anche la Ferrero ha presentato un Piano che ha l’intento di incrementare la produzione italiana di elevato standard qualitativo del 30%, favorendo l’espansione dei corileti al di fuori delle quattro regioni che oggi producono nocciole. La Brianza deve giocare questa partita».

La Regione Lombardia avvierà un Piano di lavoro che prevede: attività di ricerca e di sperimentazione al fine di applicare tecniche innovative; attività di divulgazione e disseminazione per stimolare l’ampliamento della platea di potenziali interessati; assistenza tecnica ed accompagnamento alle aziende; individuazione delle misure finanziarie di sostegno adeguate sia nell’attuale che nella prossima programmazione comunitaria; promozione di Accordi di Filiera con il settore della trasformazione.

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