“Scippato il nome Langhe alle nostre nocciole”

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Approvato il Registro che permette di usare la dicitura in tutta Italia, tranne nella zona d’origine. L’eurodeputato Cirio: “Pronto a denunciare il Governo all’Ue”. Il viceministro Olivero: “Polemica inutile”

Il nome «Langhe» potrà essere usato per i noccioli di tonda gentile piantati ovunque in Italia, tranne in Langa. È l’assurdo paradosso contro cui il territorio da mesi stava portando avanti una battaglia che pensava di aver ormai vinto. Invece il ministero per le Politiche agricole, in accordo con le Regioni, ha approvato il Registro nazionale delle varietà di piante da frutto, dove tra le tipologie di nocciola è stata ufficialmente iscritta la «Tonda Gentile Langhe»: nome a cui tempo fa i produttori locali hanno dovuto rinunciare, non senza rammarico e polemiche, per l’ambiziosa e nobile causa del riconoscimento della Nocciola Piemonte Igp, il cui disciplinare prevede l’uso della dicitura «Tonda gentile trilobata», senza alcun riferimento alle colline. Nessuno poteva immaginare che altri un giorno avrebbero potuto usarlo.

«Nella primavera scorsa – spiega l’eurodeputato Alberto Cirio – avevamo denunciato con forza che in questo registro il nome Langhe non poteva essere associato a una pianta. Se leggo Langhe penso a un prodotto che arriva da una precisa area geografica e non coltivato in tutto il Paese. Una decisione che va contro anche la normativa europea, che vieta l’uso di dizioni ambigue come i nomi geografici proprio, perché possono indurre in errore. Uno schiaffo al territorio». Dopo una dura presa di posizione e un centinaio di delibere comunali, la Regione aveva incontrato a Roma il viceministro Andrea Olivero, facendo sapere di aver «messo la parola fine alla questione».

«Hanno già preso tutto alla nostra terra, non ci porteranno via anche il nome – prosegue Cirio -. Nelle prossime ore denuncerò formalmente il Governo italiano all’Unione europea per violazione della normativa Ue in materia di origine dei prodotti agricoli. Domani (oggi, ndr), alle 12 nello studio dell’avvocato Ponzio, ci sarà un incontro con i rappresentanti dell’Ente fiera della nocciola e della Comunità montana Alta Langa».

Sconcerto anche nelle parole dai due presidenti, Flavio Borgna (Ente Fiera) e Roberto Bodrito (Unione montana): «Non era l’epilogo che ci era stato prospettato. Avevamo ricevuto rassicurazioni e ora questa doccia fredda. Per i consumatori è un inganno, per l’Alta Langa un furto di identità. Era già stato difficile rinunciare al nome Langhe per il riconoscimento Igp, ma non è accettabile che ora possano usarlo altri».

LA REPLICA 

La replica del viceministro Olivero non si è fatta attendere: «Per usare le parole dell’europarlamentare Cirio, sono allibito per le sue dichiarazioni in merito alla vicenda della “Tonda Gentile delle Langhe”. In tutte le occasioni ho ribadito che il ministero avrebbe rinunciato a iscrivere tale denominazione, da sempre utilizzata su tutto il territorio nazionale, solo quando avessimo avuto la certezza che in nessuna parte del mondo potesse essere legalmente adottata». E conclude: «L’europarlamentare Cirio ci aiuti a tutelare in sede europea le nostre prerogative e a convincere i Paesi che oggi utilizzano il toponimo Langhe a rinunciarvi piuttosto che fare inutili polemiche».

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