Il Fucino si prepara a produrre nocciole, a Celano pronti i terreni da affidare ai cittadini

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Non solo patate e ortaggi. In un prossimo futuro il bacino agricolo fucense potrebbe diventare uno dei maggiori centri di produzione delle nocciole, da destinare alle industrie di trasformazione agroalimentari. E non solo. Dalla introduzione della innovativa attività potrebbero aversi anche positive ricadute in termini occupazionali e professionali, a completo beneficio del territorio alle prese da qualche anno con una difficile crisi economica e strutturale. Di tutto questo si è parlato lunedì, in una Sala consiliare strapiena di imprenditori agricoli ed addetti ai lavori, in occasione della presentazione del progetto recupero terreni incolti nell’area del comune di Celano. Alla presenza del sindaco Settimio Santilli, dell’assessore alle Politiche agricole Domenico Fidanza e dei relatori della Ferrero, è stato infatti, illustrato, il progetto per il recupero delle superfici a destinazione agricola che si trovano in stato di degrado ambientale o di abbandono.

Il piano di riqualificazione delle superfici incolte, secondo i risultati di un primo monitoraggio, riguarderà circa 500 ettari da destinare appunto alla coltivazione di noccioleti. Una buona notizia, insomma, per gli imprenditori agricoli locali ed una ventata di sano ottimismo dal Sindaco Settimio Santilli che nell’intervento di presentazione ha avuto modo di sottolineare: “Si tratta di un progetto a cui abbiamo creduto molto e per il quale l’assessore Fidanza, a cui vanno tutti gli onori del merito, si è speso tanto, con dedizione e passione. Siamo una realtà a vocazione quasi totalmente agricola, che ha attraversato ed attraversa ancora, i postumi della chiusura dello zuccherificio che ha generato momenti critici e difficili nel comparto agricolo e di tutto l’indotto che ruotava intorno alla produzione, alla lavorazione e al trasporto delle bietole. Questa crisi ha fatto si, che diversi terreni soprattutto nel fuori Fucino, siano stati completamente abbandonati nella fattispecie dai piccoli agricoltori e quindi l’occasione che viene offerta dalla Ferrero col recupero di questi attraverso i noccioleti, può avere potenzialmente molteplici vantaggi oltre per quello meramente agricolo, anche per quello ambientale e occupazionale soprattutto per giovani imprenditori. Nel corso dell’assemblea è stato messo in rilievo come il mercato italiano delle nocciole sia in forte espansione, con la previsione di un incremento atteso delle superfici del 30% e dei volumi almeno del 40%. Stime incoraggianti che lasciano ben sperare i produttori per il futuro. Per l’assessore Fidanza: “l’interesse del Comune di Celano è quello di promuovere una iniziativa imprenditoriale che recuperi i terreni agricoli fortemente degradati ed abbandonati dai proprietari. E’ stato condotto un attento monitoraggio ed oggi siamo in grado di conoscere l’entità della superficie utilizzabile. Con il Gruppo Ferrero verrà avviata una collaborazione, magari con contratti quindicinali per il ritiro del prodotto ad un prezzo che possa garantire un reddito medio alle aziende locali”. Il progetto presentato agli operatori agricoli si propone innanzitutto il recupero delle superfici abbandonate. In secondo luogo la costituzione di una entità economica, composta da giovani disoccupati locali, per la gestione dei terreni individuati e concessi sotto varia forma (acquisto o affitto) alla loro gestione. In terza istanza il ripristino dei terreni e destinazione degli stessi ad agricoltura biologica ed investimento a noccioleti condotti con il metodo dell’agricoltura biologica per la produzione di frutta secca. Passaggi successivi: l’adesione della società ad una organizzazione di produttori (OP) al fine di partecipare ai piani operativi della stessa per ottenere il supporto tecnico e finanziario; il conferimento e commercializzazione del prodotto all’industria alimentare dolciaria. Un progetto ambizioso insomma, dove la politica mira a creare condizioni favorevoli per il lavoro per il settore economico più propulsivo locale, ovvero l’agricoltura.

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