Il colosso dolciario Ferrero guarda anche verso il Canada per cercare nuovi potenziali fornitori di nocciole, un ingrediente essenziale per tanti fortunatissimi prodotti di questa azienda. A riferirlo è il quotidiano online Wall Street Italia, che scrive tra l’altro: “La Ferrero per produrre la crema spalmabile più famosa al mondo, la Nutella, dipende dalle nocciole di un unico grande produttore, la Turchia. Una dipendenza che ha spinto l’azienda piemontese alla ricerca di nuovi fornitori per soddisfare le esigenze dei consumatori, dal Canada orientale al Cile fino all’Australia. La Turchia –prosegue Wall Street Italia – produce il 70% delle nocciole del mondo, lasciando vulnerabili acquirenti come Ferrero, Kraft Heinz Co Mondelez International e Nestlè. Il mese scorso, Ottawa ha contribuito al finanziamento di un progetto per testare alcune varietà di alberi nella provincia dell’Ontario”. Stando a quanto riportato dal Wall Street Italia, Ferrero sta contribuendo a finanziare il progetto, che secondo i piani dovrebbe portare ad aumentare la produzione dagli attuali 400 ettari di noccioleti a circa 25.000 ettari entro il 2027.
“Secondo alcune stime – prosegue il quotidiano economico – un agricoltore dell’Ontario potrà a sua volta guadagnare 10 volte di più per ettaro di nocciole rispetto al mais. Sono inoltre in corso tentativi di espansione anche in Serbia, Cile, Australia, Sud Africa e negli Stati Uniti, nello stato del New Jersey”.
“Tutti sono alla ricerca di nuovi posti dove piantare le nocciole”, ha dichiarato Jaime Armengolli, titolare dell’azienda cilena Agricola La Campana. I rendimenti sono buoni. I costi sono bassi. I coltivatori sono molto ottimisti. Le esportazioni cilene di nocciole sgusciate hanno superato le 6.500 tonnellate nel 2016, quasi cinque volte le esportazioni dell’anno precedente, secondo le statistiche governative. Il gelo del 2014 ha danneggiato il raccolto della Turchia e gli ultimi eventi hanno fatto salire i prezzi, allarmando gli acquirenti che usano le nocciole in cioccolatini, praline e liquori”.
Pubblicato 06/11/2017
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