Domenica 13 dicembre, come avviene da nove anni a questa parte, si è festeggiato il consueto appuntamento col Nocciola Day, una occasione per gli appassionati, esperti, addetti e consumatori del settore corilicolo di poter dare e ricevere un contributo significativo. Un appuntamento però in questa occasione dal sapore un po’ particolare in quanto in ottemperanza al DPCM 3 Dicembre per la prima volta gran parte degli eventi previsti per questa bella giornata di condivisione e divulgazione sono stati tenuti online, anche se alcuni punti vendita hanno fatto accoglienza rimanendo recettivi al pubblico, sempre in osservanza delle disposizioni ministeriali.
Sono state significative le dirette on air ore 21.00 a partire da sabato 12/12 e domenica 13/12 sempre ore 21.00 sulla pagina Facebook di Nocciola Italiana dove i più quotati esperti hanno fatto il punto della situazione del comparto che vede un sostanziale allineamento dei prezzi piemontesi con quelli degli altri areali italiani, la ricerca sempre più intensa di nuove varietà di nocciolo e la loro sperimentazione in nuovi areali, l’interesse per tecniche innovative su irrigazione e spollonatura e una conferma del richiamo forte da parte anche di altri settori disciplinari come la medicina integrata per l’interesse nutraceutico che riveste la nocciola, ricca di componenti antiossidanti e cardioprotettivi, di polifenoli, vitamina E e acidi grassi essenziali (Omega tre-sei-nove). Tra l’altro recenti ricerche hanno mostrato il ruolo dei citati acidi grassi essenziali oltre che su cuore e mente anche sull’apparato visivo evidenziando effetti terapeutici e significativi anche sulla miopia e secchezza dell’occhio. Rilevanti anche le dinamiche relative a quei distretti ecologici che propongono delle argomentazioni sul pericolo della diffusione massiccia della monocoltura vista come fenomeno che può causare l’impoverimento del paesaggio, della sua biodiversità micro/macro flora/fauna, della bellezza ed amenità del territorio. Chimica-monocoltura sarebbero in particolare imputati come responsabili dell’indebolimento delle autodifese della pianta, perdita di fertilità del suolo e perdita di biodiversità. La biodiversità proprio riveste e andrà rivestendo un ruolo sempre più centrale nella corilicoltura come dimostrato non soltanto dalle politiche comunitarie che danno ogni volta un peso maggiore, dedicando delle misure specifiche, ma anche a livello di ricerca che dedica dei programmi strutturati utilizzando la ricchezza varietale a scopo di incrocio e di difesa in quanto ricchezza varietale equivale a scelta e maggiori possibilità oltre che ad un significato più ontologico di valore naturale.
Il comparto nocciola ha insito un forte potenziale non ancora del tutto espresso e associazioni volontarie come Nocciola Italiana, eventi come Nocciola Day ed altre iniziative (vedi il recente museo della Nocciola di Cortemilia ed altri progetti artistici, nonché PSR di filiera) stanno contribuendo a diffondere a tutti i livelli le innovazioni e le ricerche che vedono impegnati molti professionisti, tecnici e imprenditori. L’obiettivo è quello di fare rete e favorire la comunicazione tra i vari livelli della filiera. Cercare di restituire alla nocciola italiana, l’unica al mondo che può vantare tre denominazioni IGP Campana, DOP Laziale e IGP Piemonte (oltre a quella spagnola e corsa) il posto che merita nel mondo, puntando sul binomio prodotto-territorio, cercando di andare oltre i campanilismi e superare la visione politica del settore a favore di un’ottica territoriale generalizzata in cui esiste un tessuto fatto di relazioni e know-how è uno scopo difficile da raggiugere che richiede sforzi, tempo ed investimenti, ma è comunque possibile e realizzabile.
Autore: Dott. Agr. Christian Chiani
Pubblicato 17-01-2021