In questi giorni gli agronomi di Assofrutti stanno installando delle trappole di cattura massale, si tratta di una strategia di difesa integrata contro la cimice asiatica, Halyomorpha halys, presente in Italia dal 2012.
Nel viterbese da quest’anno ha iniziato a destare preoccupazione e durante l’estate era già stata rilevata nei “frappage” e nelle trappole di monitoraggio specifiche.
L’abbassamento delle temperature spinge la cimice a cercare dei ripari per sopravvivere all’inverno, come abitazioni, capannoni o garage. L’installazione di queste trappole permetterà di limitare il flusso di cimici che si vanno ad annidare e che la primavera successiva ritorneranno nei terreni a danneggiare i noccioleti e le altre colture.
Le trappole sono assemblate artigianalmente combinando un nastro plastico giallo ricoperto di sostanza collante naturale ad alta adesività e del feromone di aggregazione a lunga durata (12 settimane). Le catture avvengono in maniera costante grazie al graduale e prolungato rilascio del feromone da parte dell’erogatore: le cimici vengono attratte dal feromone e restano intrappolate nel grande pannello adesivo.
I feromoni sintetizzati in laboratorio sono largamente utilizzati per creare delle trappole per il monitoraggio delle popolazioni, ma anche per le catture massali e la confusione sessuale.
Le trappole verranno installate per cercare di limitare la diffusione e salvaguardare il territorio attuando tutti gli interventi agronomici a nostra disposizione al fine di limitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari. Dopo poche ore dal posizionamento sono già visibili buoni risultati.
Negli anni Assofrutti S.r.l. Organizzazione di Produttori Frutta in Guscio, in collaborazione con gli enti locali, ha redatto un Protocollo Sperimentale chiamato “Agricoltura Consapevole e Responsabile”.
L’obiettivo di tale protocollo è quello della razionalizzazione dei trattamenti chimici per la coltura del nocciolo, al fine di ridurne l’uso e avere un prodotto caratterizzato da una maggiore salubrità e da una migliore qualità (i protocolli sono basati sul principio della lotta guidata e integrata).
Queste tecniche prevedono l’esecuzione di trattamenti chimici sulla base di monitoraggi (circa 1000, da maggio a fine luglio) effettuati dai tecnici di Assofrutti in tutto il territorio interessato dalla corilicoltura in collaborazione con gli agricoltori e sulla base del danno diretto di un campione rappresentativo.
L’Assofrutti e le Amministrazioni Comunali aderenti a tale protocollo, attraverso le competenze tecniche e scientifiche dei tecnici dell’Organizzazione, forniscono agli agricoltori i bollettini dei trattamenti fitosanitari basati sulle ultime direttive comunitarie e sul Piano d’Azione Nazionale.
In conclusione grazie all’attuazione di un corretto piano di difesa integrata la coltura del nocciolo risulta una delle colture a più basso impatto ambientale.
Fonte: Assofrutti
Pubblicato 19-10-2020