Nocciolo Service alla Fiera di Santa Lucia di Piave. Filiera del nocciolo in continua crescita.

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sabato, 14-12-2019 - Santa Lucia di Piave (TV)

Anche quest’anno Nocciolo Service sarà presente alla tradizionale fiera dell’agricoltura di Santa Lucia di Piave (TV)  il 14, 15, 16 dicembre.

Una proposta fieristica trasversale, diventata negli anni punto di riferimento del Nord-Est e non solo, che propone tutte le novità del mercato, i migliori prodotti, guardando al futuro, puntando sull’innovazione, la tecnologia e la sostenibilità delle produzioni delle filiere produttive. Qui si inserisce il progetto, iniziato nel 2017, di sviluppo delle colture innovative nel futuro della biodiversità made in Treviso.

Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Nocciolo Service, “Ci sono esperienze già consolidate di coltivazione del nocciolo in Veneto, in particolar modo nella provincia di Padova, Treviso e Verona, ma anche, Rovigo, Belluno, Vicenza.

Impianto realizzato da Nocciolo Service a Badia Polesine (RO)

I terreni e il clima sono molto simili a quelli dell’Astigiano e dell’Alessandrino, aree di espansione del nocciolo in Piemonte, con il vantaggio di avere acqua in abbondanza e disponibilità di terreni da impiantare praticamente illimitata. Per lo sviluppo della coltivazione sarà fondamentale una filiera dove le Organizzazioni di Produttori potrebbero rappresentare un vero e proprio punto di riferimento per gli agricoltori che volessero intraprendere questa nuova avventura. Creare quindi un sistema di sviluppo caratterizzato da professionalità e competenze, che prenda in esame tutti gli aspetti della coltivazione del nocciolo, dall’assistenza tecnica, al materiale vivaistico, alla corretta conduzione dei noccioleti fino alla commercializzazione e trasformazione del prodotto”.  Lunedì 16 dicembre alle ore 11,00 presso il padiglione delle “Filiere innovative” area incontri, si svolgerà un incontro tecnico-informativo sulla coltivazione del nocciolo.

Continua, Elio Tronchin Responsabile area cooperazione e filiere  Coldiretti Treviso, “da una parte la crisi delle colture tradizionali e dall’altra la richiesta di nuo­vi prodotti agricoli specializzati. Lo scenario del made in Treviso potrebbe cambiare e arricchirsi di colture che oggi trovano spazio nel settore primario della Marca solo marginalmente. Per questo i ragionamenti in casa Coldiret­ti Treviso sono iniziati da tempo con l’idea di valutare tutte le opportunità che le imprese agricole potrebbero cogliere nei prossimi anni. La globalizza­zione e l’allargamento dell’Unione Europea ad Est ha messo in crisi la nostra cerealicoltura ed è pertanto fondamentale programmare eventuali variazioni colturali per garantire una redditività alle imprese agricole. Se il mercato richiede dei nuovi prodotti quali ad esempio: melagrano, nocciole, luppoli, bamboo, canapa, olive, more, bachi da seta, ecc…, occorre organizzare e sviluppare nuove filiere sostenibili sia dal punto di vista ambientale sia economico.

E’ indispensabile però verificare le condizioni ambientali nostrane e la resa di queste produzioni in modo da comprendere quali di esse potranno dare una migliore risposta”.

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