La Turchia si interroga sul futuro della propria corilicoltura e sui problemi aperti dai cambiamenti climatici

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Secondo  il “Rapporto Hazelnut, Climate Change and Environmental Impacts Turkey”, preparato dall’unità Ecologos Sustainability  per conto  del  Programma UTZ Hazelnut, in Turchia le regioni fino a 250 metri di altezza lungo la costa orientale del mar Nero,  attualmente caratterizzate dalla massima efficienza produttiva, nel prossimo futuro si troveranno  ad affrontare problemi significativi a causa del riscaldamento globale.

CAMBIAMENTI CLIMATICI E QUESTIONI AMBIENTALI

Il Mar Nero sta subendo un grave cambiamento climatico che, a partire dalla costa, provoca aumenti di temperatura e significative irregolarità nel regime pluviometrico. Anche se la quantità di piogge rimane la stessa, tuttavia la loro distribuzione è irregolare. Così mentre si verificano piogge improvvise e forti durante alcuni periodi (giugno-luglio agosto), negli altri si ha  una diminuzione delle precipitazioni e persino la siccità, creando non pochi problemi alla corilicoltura.

CAMBIA LA MAPPA DELLA CORILICOLTURA TURCA

Per rispondere a questi  cambiamenti  la nocciola deve adattarsi alle condizioni esistenti e / o la sua coltivazione dovrà essere spostata verso quote più alte. Un’altra possibilità, secondo gli studi, è che l’area di produzione  delle nocciole si sposti verso il Mar Nero occidentale.

La situazione è resa più complessa dal fatto che non si tratta di una coltura erbacea facilmente sostituibile da un anno all’altro con altre più resistenti ai cambiamenti. Ciò richiede una pianificazione a lungo termine,  una gestione del territorio e, naturalmente, un forte programma condiviso.

CRESCONO I PROBLEMI FITOSANITARI

Un’altra conseguenza del cambiamento climatico è l’aumento di insetti, malattie e parassiti in genere. L’aumento della temperatura estrema, soprattutto nelle zone fino a 250 metri lungo la costa, incrementa  il numero delle generazioni  dei parassiti nell’arco dell’anno.

Negli ultimi tempi inoltre, non solo la resa, ma anche i cali di qualità sono notevoli a causa sia dei parassiti che delle anomalie climatiche. Anche nei periodi in cui la produttività sembra la stessa, si è riscontrato un significativo aumento dell’avariato sia parassitario che fisiologico.

L’IMPATTO AMBIENTALE

L’effetto della produzione di nocciole sull’impronta di carbonio e sul cambiamento climatico non è molto elevato a causa della struttura degli impianti produttivi e delle  tecniche di coltivazione, ma ha un impatto significativo sulle risorse idriche, sul suolo, sulla biodiversità e sull’ecosistema. In questo settore è assolutamente necessaria una ricerca completa e approfondita.

GLI EFFETTI DELLE SCELTE POLITICHE

Lo studio evidenzia anche una serie di problemi strutturali dipendenti dalla legislazione  come la frammentazione delle superfici produttive causata  dalla legge sul patrimonio, l’aumento  dell’età media dei produttori e un sistema di incentivi agricoli basato sulle superfici produttive.  Per una produzione sostenibile di nocciole, sono necessarie più ricerche scientifiche sul campo, una forte comunicazione e coordinamento tra gli stakeholder e una “politica integrata delle nocciole”.

Pubblicato: 15-10-2020

Fonte: www.m.haber7.com

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