Anche quest’anno Nocciolo Service sarà presente alla tradizionale fiera dell’agricoltura di Santa Lucia di Piave (TV) il 15, 16,17 dicembre.
Una proposta fieristica trasversale, diventata negli anni punto di riferimento del Nord-Est e non solo, che propone tutte le novità del mercato, i migliori prodotti, guardando al futuro, puntando sull’innovazione, la tecnologia e la sostenibilità delle produzioni delle filiere produttive. Qui si inserisce il progetto di sviluppo delle colture innovative nel futuro della biodiversità made in Treviso.
Elio Tronchin Responsabile area cooperazione e filiere Coldiretti Treviso dice, “da una parte la crisi delle colture tradizionali e dall’altra la richiesta di nuovi prodotti agricoli specializzati. Lo scenario del made in Treviso potrebbe cambiare e arricchirsi di colture che oggi trovano spazio nel settore primario della Marca solo marginalmente. Per questo i ragionamenti in casa Coldiretti Treviso sono iniziati da tempo con l’idea di valutare tutte le opportunità che le imprese agricole potrebbero cogliere nei prossimi anni. La globalizzazione e l’allargamento dell’Unione Europea ad Est ha messo in crisi la nostra cerealicoltura ed è pertanto fondamentale programmare eventuali variazioni colturali per garantire una redditività alle imprese agricole. Se il mercato richiede dei nuovi prodotti quali ad esempio: melagrane, nocciole, luppoli, bamboo, canapa, olive, more, bachi da seta, ecc., diventa importante per l’agricoltura trevigiana prepararsi a dare delle risposte, inoltre c’è da considerare che le colture di cui parliamo hanno un positivo impatto ambientale e soprattutto sono coltivabili nelle aree marginali.
Certamente dobbiamo verificare le condizioni ambientali nostrane e la resa di queste produzioni in modo da comprendere quali di esse potranno dare risposte adeguate alla redditività delle imprese agricole”
Continua Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Nocciolo Service, ci sono esperienze già consolidate di coltivazione del nocciolo in Veneto, in particolar modo nella provincia di Padova, Treviso e Verona.
I terreni e il clima sono molto simili a quelli dell’Astigiano e dell’Alessandrino, aree di espansione del nocciolo in Piemonte, con il vantaggio di avere acqua in abbondanza e disponibilità di terreni da impiantare praticamente illimitata. Per lo sviluppo della coltivazione sarà fondamentale una filiera dove le Organizzazioni di Produttori potrebbero rappresentare un vero e proprio punto di riferimento per gli agricoltori che volessero intraprendere questa nuova avventura. Creare quindi un sistema di sviluppo caratterizzato da professionalità e competenze, che prenda in esame tutti gli aspetti della coltivazione del nocciolo, dall’assistenza tecnica, al materiale vivaistico, alla corretta conduzione dei noccioleti fino alla commercializzazione e trasformazione del prodotto”. Lunedì 17 dicembre alle ore 14,00 presso il padiglione delle “Filiere innovative” si svolgerà un incontro tecnico-informativo sulla coltivazione del nocciolo.