Mercato internazionale delle nocciole
Report 26 marzo 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→Report 26 marzo 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→Report 22 marzo 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→Report 16 marzo 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→Report 11 marzo 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→Report 26 febbraio 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→I risultati ottenuti dopo 3 anni di prove hanno evidenziato per la potatura meccanica la convenienza ed i positivi riflessi di questa pratica su quantità e qualità delle produzioni. Inoltre i residui di potatura del nocciolo per l’elevata potenzialità energetica si rivelano utili per un loro utilizzo come combustibile.
→Nell’ambito del progetto CO.RI.BIO. sono state condotte indagini per: i) valutare l’efficacia di insetticidi naturali nei confronti di G. acuteangulatus; ii) studiare la suscettibilità all’attacco del balanino di varietà di nocciolo in relazione alla loro fenologia.
→Report 8 febbraio 2010 – Domanda, prezzi e tendenze.
→L’innesto a marza, seguito dalla moltiplicazione mediante propaggine di trincea, è un
sistema di propagazione relativamente veloce e con costi contenuti per ottenere
piantine di nocciolo senza l’impiego di prodotti radicanti di sintesi. Nel nocciolo,
affinché avvenga la formazione del callo, è necessario mantenere nel punto d’innesto
una temperatura costante di 27 °C difficilmente riscontrabile in vivaio, se non con il
sistema ad hot callusing ideato da Lagerstedt. Con questo metodo, sono stati propagati: incroci intervarietali di Corylus avellana selezionati per le loro migliorate
caratteristiche vegetative e produttive; mutazioni spontanee di Tonda Gentile delle
Langhe senza attitudine pollonifera; semenzali ottenuti da incrocio di Corylus
colurna x Corylus avellana utilizzabili come portinnesti non polloniferi.
La coltura del nocciolo è compresa in tutto il mondo tra le colture minori che vengono definite sulla base di tre criteri: consumo medio giornaliero, estensione di coltivazione, produzione. Proprio perché “minore” i prodotti che ne permettono la difesa sono relativamente pochi e negli ultimi anni la richiesta di autorizzazione all’impiego molto limitata.La difesa viene, quindi, effettuata con prodotti prevalentemente datati, in discussione a livello comunitario per la loro revisione e per i quali non si hanno certezze sulla possibilità di uilizzo in un prossimo futuro. Viene illustrata la ricaduta sulle colture minori della revisione comunitaria dei prodotti fitosanitari, previsti nella Direttiva 91/414 e dell’armonizzazione dei limiti di residuo, come anche il progetto di difesa delle colture minori voluto dalle Regioni e coordinatodall’ISPaVe.
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